Factoring bancario definizione e utilizzo: ecco a cosa serve

Factoring bancario definizione e soggetti coinvolti

Factoring bancario definizione. Il factoring è una figura negoziale di matrice anglosassone, che indica un particolare tipo di contratto attraverso il quale un imprenditore (detto cedente) si impegna a cedere tutti i crediti, presenti e futuri, scaturiti dall’attività imprenditoriale a un altro soggetto professionale, che prende il nome di factor.

Il factor si impegna, dietro il pagamento di una commissione, a sua volta a fornire al cliente una serie di servizi, che possono andare dalla contabilizzazione alla gestione e riscossione dei crediti. È pratica comune anche che il factor conceda all’imprenditore degli anticipi sui crediti ceduti, prima della loro naturale scadenza. In alcuni casi può anche arrivare a garantire l’eventuale inadempimento dei debitori.

Proprio per la natura finanziaria del factoring, la figura del factor può essere esercitata soltanto da una banca o da un intermediario finanziario abilitato (il cui oggetto sociale consenta di esercitare l’attività di acquisto di crediti), come definito dal T.U. in materia bancaria e creditizia (D. Lgs. n. 385 del 1993).

Factoring bancario definizione e applicazione

È bene precisare inoltre che soggetti abilitati hanno la possibilità di risultare cessionari solo di crediti sorti nell’esercizio dell’impresa in un arco di tempo non superiore a 24 mesi dalla data di stipula del contratto di cessione. Appare ovvio che la cessione dei crediti non rappresenta il fine ultimo dell’accordo, ma solo lo strumento che rende possibile l’erogazione dei servizi da parte del factor. Non è infatti obbligatorio cedere al factor i crediti affidatigli in amministrazione.

Sebbene questa non sia la regola, è molto frequente che il factor conceda all’impresa cliente degli anticipi sull’ammontare dei crediti gestiti. Nella maggior parte dei casi, infatti, dietro il contratto di factoring si nasconde un’operazione di finanziamento dell’impresa. Vediamo dunque le caratteristiche del factoring bancario.

Tipologie di factoring bancario

La cessione del credito può avvenire in due modalità:

  • pro soluto: quando il factor si assume il rischio di insolvenza dei crediti e in caso di inadempimento del debitore non può chiedere al cliente la restituzione degli anticipi versati
  • pro solvendo: se si lascia al cliente il rischio dell’eventuale insolvenza.

Da un punto di vista tecnico il factoring può assumere diverse configurazioni, la più comune è quella del conventional factoring (o factoring con accredito anticipato), dove oltre a garantire un servizio di gestione crediti, la banca anticipa all’imprenditore cedente una percentuale (di solito l’80%) del controvalore dei crediti ceduti.

Molto usato è anche il maturity factoring, in cui il factor svolge principalmente un servizio di gestione crediti, il cui importo viene accreditato al cliente solo dopo la loro scadenza. Troviamo infine il factoring indiretto, che rovescia l’impostazione del factoring tradizionale: il cliente del factor è il debitore, e la sua funzione è di garantirne la solvibilità.