Factoring esempio di cessione credito

Factoring esempio: cos’è e come funziona

Il factoring è una forma contrattuale di origine anglosassone che ha come oggetto il trasferimento di crediti commerciali da un’impresa al factor, ossia un ente professionale specializzato nella cessione del credito, che può essere una banca o una società abilitata. L’impresa si impegna a cedere i crediti vantati nei confronti di un cliente e il factoring a sua volta si assume il compito di gestire parte della contabilità e riscuotere i crediti ceduti dietro il pagamento di una commissione.

Cedendogli i crediti, la società riceve dal factor degli anticipi sulle somme cedute ottenendo, quindi, una liquidità immediata. Il factor assume quindi nei confronti dell’impresa cliente anche un ruolo di finanziatore, poiché consente l’incasso del credito prima della sua scadenza.

Factoring esempio: come funziona al livello fiscale

Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito nella nota n. 126747 del 2004, che nel nostro ordinamento l’operazione di factoring non è riconducibile ad attività di recupero crediti, ma ha natura e finalità finanziaria. Per questo l’operazione è esente dall’IVA.

Una decisione presa alla luce del fatto che nella maggior parte dei casi il factor concede all’impresa degli anticipi sull’ammontare dei crediti da incassare, svolgendo quindi un’attività di finanziamento, che in alcuni casi può estendersi alla garanzia del credito in caso di insolvenza. In quest’ultimo caso si parla di cessione del credito pro soluto, altrimenti la cessione si dice pro solvendo.

Factoring esempio pro soluto

Ma come funziona nella pratica la cessione dei crediti? Una società cede al factoring un credito a tre mesi per un importo di 10 mila euro, con la clausola pro soluto. Avviene quindi un accredito immediato pari al 60% del credito al netto di interessi passivi (300 euro) e commissioni (700 euro).

L’impresa cliente andrà quindi a percepire un anticipo di 5 mila euro, mentre mille euro saranno il compenso del factor. Il restante 40% del credito sarà saldato al momento dell’incasso del credito originario, previsto appunto tre mesi dopo.

Poiché si tratta di factoring pro soluto, in caso di inadempimento dal parte del cliente ceduto il factor non potrà chiedere indietro le somme anticipate. In questo tipo di cessione, infatti, l’imprenditore si impegna a garantire l’esistenza del credito, ma non la solvenza del creditore.

È bene precisare inoltre che l’anticipo sulle somme non è previsto nel factoring pro solvendo, in cui i crediti sono trasferiti all’impresa cedente al momento dell’incasso dei medesimi. In questo caso l’attività del factor riguarda solo la gestione dei crediti dell’impresa e il cedente garantisce sia l’esistenza del credito che la solvenza del debitore.